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IL DIRITTO DI ESSERE UN UOMO

Il più grande segreto che Alan Turing abbia mai dovuto mantenere non è però legato all’aver decifrato una serie di codici, bensì alla sua vita privata. Turing infatti era omosessuale e questo, per la legge britannica vigente nel dopoguerra, costituiva reato.
Arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con altri uomini, dovette scegliere se scontare la condanna per due anni in carcere, o sottoporsi alla castrazione chimica mediante l’assunzione di estrogeni: pur di non abbandonare l’attività scientifica, optò per la seconda.
Sebbene il reato di omosessualità sia stato depenalizzato nel 1967 in Inghilterra e Galles, ovvero tredici anni dopo la morte del matematico, solamente nel 2009 il governo britannico ha riconosciuto formalmente l’ingiustizia della condanna scontata da Turing e nel 2013 la regina stessa con la concessione della grazia postuma ha riconosciuto il fondamentale lavoro fatto da lui.

Anche l'Italia è stata sede di discriminazioni verso le persone omosessuali, soprattutto nel periodo del fascismo di Mussolini. Negli anni si è lottato per la conquista di diritti e libertà.

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Il voto del 2 GIUGNO DEL 1946 espresso per la prima volta a SUFFRAGIO UNIVERSALE, da tutti i cittadini senza alcuna distinzione di censo e soprattutto di sesso, introduce due novità assolute nel nostro paese: la forma repubblicana dello Stato al posto della Monarchia; l'elezione dell'assemblea costituente, che avrebbe dovuto esprimere la nuova Costituzione Repubblicana al posto dello Statuto Albertino. La costituzione attuale, entrata in vigore l’1 gennaio 1948, si adatta invece ad una società democratica fondata sul pieno riconoscimento dei diritti umani.

Articolo 3
ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE
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In Italia la tutela dalle discriminazioni è sancita, dall'articolo 3 della Costituzione, primo comma:

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« Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali »

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Nel caso particolare di omosessuali, bisessuali o transessuali il divieto di discriminazioni fondate su «condizioni personali» sembrerebbe costituzionalmente sancito.
La legge di riferimento per la tutela dalla discriminazioni in Italia è la cosiddetta legge Mancino n. 205 del 1993, detta "antinaziskin" che assicura protezione contro le discriminazioni motivate da condizioni razziali, etniche, nazionali o religiose. L'orientamento sessuale, dopo un lungo dibattito, fu però deliberatamente lasciato fuori dalla formulazione, nonostante le proteste delle associazioni per i diritti LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).

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L'unione civile è il termine con cui nell'ordinamento italiano si indica l'istituto giuridico di diritto pubblico, analogo al matrimonio, comportante il riconoscimento giuridico della coppia formata da persone dello stesso sesso, finalizzato a stabilirne diritti e doveri reciproci. Tale istituto estende alle coppie omosessuali la quasi totalità dei diritti e dei doveri previsti per il matrimonio, incidendo sullo stato civile della persona.

L'istituto, in vigore dal 5 giugno 2016, è stato introdotto dall'art 1, commi 1-35, della Legge 20 maggio 2016, n. 76 (cosiddetta legge Cirinnà), pubblicata in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 21 maggio 2016 (GU Serie Generale n.118 del 21-5-2016) e denominata "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze".

L'omosessualità è tutt'ora considerata un reato in moltissimi paesi. Esempio ne è la Cina che ha eliminato la parola "gay" (tongzhi) dal dizionario.


L'omofobia, tuttavia, è ancora radicata anche dove lo Stato tutela l'orientamento sessuale della persona. 

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Omofobia in Europa, Map data 2016 Google (Cartodb)

PONTI ANNA

Classe 5A sia

2015/2016

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